La pieve di Val Travaglia (in latino Plebis Vallis Travaliae) o pieve di San Vittore martire era il nome di un'antica pieve del ducato di Milano e, per la sua gran parte, dell'arcidiocesi di Milano, anche se le parrocchie della Val Marchirolo, pur amministrativamente parte di questa pieve, dal punto di vista religioso ne erano distaccate poiché appartenevano alla diocesi di Como e più precisamente, fino al 1633, alla pieve di San Giovanni Battista di Agno.

Il patrono era san Vittore martire, cui ancor'oggi è dedicata la chiesa di Bedero.

Storia

Scarse sono le informazioni circa la pieve della Val Travaglia, anche se si ha ragione di credere che la sua fondazione risalga al XII secolo, epoca in cui la parrocchia di Bedero ricadeva sotto la direzione del monastero di San Pietro in Ciel d'Oro di Pavia.

Dal punto di vista amministrativo, la dominazione milanese sull'area divenne completa nel Trecento, secolo in cui i Visconti crearono un'unica pieve per tutta la zona. Molto più sfaccettata era invece la situazione religiosa, con varie zone di confine sottoposte alle confinanti Arcisate, Cuvio, Cannobio e, soprattutto, Agno, in gran parte sostituita da Marchirolo quando la precedente cadde sotto la dominazione svizzera. Gli elvetici anzi occuparono tutta la Valtravaglia nel 1512, senza celare i loro avanzati progetti annessionistici, ma la sconfitta nella battaglia di Marignano del 1516 li costrinse a ritirarsi.

Sempre dal lato civile, la pieve amministrativa fu oggetto di un esperimento riformatore di stampo illuminista da parte dell'imperatore Giuseppe II, che nel 1786 la incluse nella neocostituita Provincia di Varese, ripartizione cancellata però dopo soli cinque anni dal fratello Leopoldo II, imperatore ben più conservatore. La pieve fu poi soppressa nel 1797 in seguito all'invasione di Napoleone e alla conseguente introduzione di nuovi e più moderni distretti che si rivelarono però effimeri.

Per quanto riguarda invece la pieve religiosa, divenuta sede di un vicariato foraneo con le disposizioni del concilio di Trento, Bedero recuperò Campagnano da Cannobio nel 1529, vide una nuova parrocchia a Due Cossani nel 1934, e rimase capopieve sino al 1972 quando venne soppressa dai decreti del cardinale e arcivescovo milanese Colombo, sebbene già da tempo la parrocchia di Luino fosse divenuta autonoma. Oggi il suo territorio comprende 42 parrocchie.

Territorio

Nella seconda metà del XVIII secolo, il territorio della pieve era così suddiviso:

Note

Bibliografia

  • Liber notitiae sanctorum Mediolani di Goffredo da Bussero. Manoscritto della Biblioteca Capitolare di Milano, a cura di M. Magistretti, U. Monneret de Villard, Milano, 1917.
  • Diocesi di Milano. Sinodo 46°, Milano, 1972, Pubblicazione curata dall'ufficio stampa della Curia arcivescovile di Milano.
  • G. Vigotti, La diocesi di Milano alla fine del secolo XIII. Chiese cittadine e forensi nel “Liber Sanctorum” di Goffredo da Bussero, Roma, 1974.
  • Istituzione dei nuovi vicariati urbani e foranei, 11 marzo 1971, Giovanni Colombo, arcivescovo di Milano, Rivista Diocesana Milanese, 1971.

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